Pittore italiano. Dopo una giovinezza poverissima, trascorsa lavorando presso
orefici e incisori, poté entrare all'Accademia di Brera con un saggio di
pittura storica nel quale già rivelava la sua adesione alla brillante
maniera di Hayez. E nella pittura storica insistette per qualche tempo non
riuscendo tuttavia a trovare una compiuta espressione di bellezza in quadri
sorprendenti per la bontà della composizione e la solidità del
disegno, ma velati da un senso di estraneità fra l'artista e l'opera.
Sono di questo periodo i quadri di
Vittorio Emanuele che posa la prima pietra
della Galleria di Milano e l'
Arrivo del bollettino della pace di
Villafranca. Ma già in qualche opera precedente,
Questua, Racconto
del vecchio cacciatore,
I. aveva adombrato la tendenza a quella
pittura narrativa e popolaresca che doveva fare di lui il più
significativo rappresentante della pittura di genere lombarda, fiorita verso la
metà del XIX sec., e a cui si dedicò decisamente con una lunga
serie di quadri. Più disinvolto nella impostazione dell'argomento,
più vivace nel discorso e più brillante nel colore, trovò
veramente la sua strada e diede opere notevolissime, tra le quali citiamo
La
stiratrice, Allo specchio, Scuola di sartine (Milano 1815-1878).